Adozione

Avere un figlio adottivo
Molte coppie oggi si avvicinano all'adozione nella speranza di potere avere quel figlio tanto desiderato ma finora negato. Un figlio adottivo non può essere la risposta ad un desiderio di maternità e paternità altrimenti impossibile. Ma nemmeno può essere la risposta al desiderio di compiere un'opera di solidarietà. Avere un figlio adottivo é qualcosa di più: é aprire nella propria famiglia uno spazio per l'accoglienza di un bambino o di una bambina, generato da altri, con una sua storia, e che ha bisogno di continuarla con dei nuovi genitori, con cui formerà una vera famiglia, come una sua seconda possibilità di vita.
A chi rivolgersi
ANFAA  é un servizio di consulenza e sostegno psicologico rivolto a famiglie affidatarie e adottive, attivo ai sensi della L. 285/97.
L'equipe socio-psico-pedagocica é costituita da:
 - Assistenti sociali dei comuni interessati; 
 - Tre psicologi con capacità tecnico-organizzativa maturata negli anni di formazione ed esperienza professionale, non solo specifica nel settore, ma anche relativa ad interventi di prevenzione, consulenza e sostegno rivolti a minori, genitori , insegnanti e famiglie multiproblematiche;
- Un pedagogista con formazione biennale in Gestalt-counseling con funzione anche di operatore tecnico.

Servizio "ANFAA"   http://www.anfaa.it/

Dall'esperienza maturata nella attività di valutazione, consulenza e sostegno psicologico alle coppie adottive ed ai soggetti affidatari (ai sensi della legge 184/'83), si é rilevata, da un lato, la necessità di incrementare le conoscenze relative alle peculiarità dell'istituto dell'affido nonché di incentivare il ricorso a tale forma di accoglienza, dall'altro lato, di favorire condizioni che possano garantire la fattibilità di un percorso strutturato di sostegno che accompagni le famiglie che intraprendono la scelta adottiva, dalla fase di valutazione a quella di inserimento del minore. Nello specifico, l'affido familiare necessita di una maggiore valorizzazione e riconoscimento operativo non solo come significativa forma di accoglienza, alternativa agi istituti tradizionali, ma soprattutto come "contesto" che possa garantire al minore un'adeguata risposta ai suoi bisogni psico-affettivi. 
Ci si propone, a tal proposito, di individuare modalità di sensibilizzazione che agiscano capillarmente nel tessuto sociale e che incidano positivamente sugli atteggiamenti relativi a questa peculiare forma di accoglienza. Parallelamente, rispetto al sostegno psicologico rivolto a tutti gli attori dell'affido (minore, soggetti e famiglie affidatatarie, famiglie d'origine), emerge la necessità di strutturare un protocollo metodologico-procedurale che preveda una accurata valutazione del livello di conoscenza che gli attori dell'affido hanno circa la situazione che stanno affrontando, da un lato come soggetti che offrono aiuto (soggetti e famiglie affidatarie) e, dall'altro come soggetti che ricevono aiuto (famiglie d'origine e minore). 
Relativamente all'esperienza nell'ambito dell'adozione nazionale ed internazionale, é emersa, in particolare, l'esigenza di potenziare il sostegno psicologico rivolto alla coppia soprattutto nel corso della fase d' inserimento del minore. Raramente, infatti, le coppie adottive richiedono una consulenza psicologica successivamente all'inserimento del minore, pur essendo nota al Servizio la frequenza di gravi crisi e, nei casi più estremi di fallimenti, che il ricorso all'ausilio di figure professionali specifiche, avrebbe probabilmente potuto evitare, così come la partecipazione ad iniziative formative e di confronto, in fase pre-adottiva. 
Il supporto, da parte di esperti nel settore, si propone di favorire, all'interno del nuovo nucleo familiare, la consapevalezza circa gli inevitabili cambiamenti delle dinamiche familiari, nonché l'accettazione e la metabolizzazione delle origini e del vissuto del minore. L'obiettivo finale si può considerare il raggiungimento della interiorizzazione personale e familiare della storia dell'adottato. 
Emerge, a tal proposito, la necessità di individuare strategie e strumenti per incrementare il livello di motivazione nelle coppie che intraprendono il percorso dell'adozione,ad accedere spontaneamente al Servizio, puntando, soprattutto, sull'instaurazione di un clima di fiducia che contribuisca ad abbattere gran parte delle resistenze messe in atto dalle coppie adottive, in fase di valutazione, nei confronti degli operatori psico-sociali, assai sovente percepiti come figure di mero controllo.
Proficue, in tal senso, si sono rilevate le esperienze con alcuni gruppi di coppie adottanti, nell'ambito di un percorso formativo su tematiche sociali e psicologiche relative all'adozione internazionale. Tali iniziative si sono rilevate efficaci, rendendo meno "persecutoria", per la coppia, la fase della valutazione, nonché facilitando l'intaurarsi di un clima di fiducia funzionale alla relazione operatore-utente. Il lavoro d'equipe con gli Assistenti Sociali dei comuni interessati, si configura, in tal senso, come "punto di forza" del Servizio, in cui ogni tipo di intervento in materia di affido o di adozione viene preventivamente concordato mediante un approfondito confronto tra operatori. 
Relativamente, infine, al coordinamento con gli altri servizi del comprensorio, così come previsto dal piano territoriale, ci si pone l'obiettivo di contribuire efficacemente a rendere omogenea e stabile l'integrazione tra i diversi tipi d'intervento, in un'ottica globale.
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